24 novembre 2011

L'ultima cena

Spesso si esce con gli amici per una cena di gruppo, e spesso se ne esce sconfitti, appesantiti e sofferenti.


Vi trovereste di sicuro a disagio davanti ad un antipasto di verdura cruda semini e germogli poco condita, anzichè il classico piatto misto di salumi e formaggi con abbondanza di pane bianco; come vi trovereste a disagio di fronte ad un mucchietto di farro integrale cotto senza sale e condito con qualche ortaggio al vapore e un filo d'olio extravergine di oliva al posto di una succulenta pasta al ragù di cervo o di un piatto di tortellini alla panna e speck; e il disagio continuerebbe con la rinuncia alle carni che dominano i secondi piatti nei menù di tutti i ristoranti in cambio di uno spezzatino di soia alle mele servito ad un tavolo contornato di qualche brocca d'acqua naturale, poche bottiglie di buon vino e qualche fetta di pane integrale.

Giunti a questo punto e accettato di assaggiare ogni ingrediente di "poco sapore", il disagio si rivolterebbe allo chef artefice di questa misera cena, che non saprebbe come fare per sostituire la frutta che si è abituati a consumare a fine pasto (errato vizio) e l'immancabile dolce ricco di crema panna e zucchero fatto apposta per appagare le insoddisfazioni di una cena convenzionale.
Ma niente paura, un pezzetto di strudel alle mele e frutti secchi senza aggiunta di zucchero e creme, o una fettina di torta secca alle pere preparata senza uova e senza latte potrebbe soddisfare ugualmente l'esigenza esasperata del dolcetto (tanto i dolci sono tutti buoni!), e senza appesantire troppo il lavoro del nutrimento eseguito fino a qui a regola d'arte.

E giunto ora il momento del caffè e magari una cicca per allietarne il sapore o per staccare un pò il culo dalla sedia e mollare la cintura dei pantaloni in occasione dei sopraggiunti gonfiori di stomaco, gesto che si è abituati a fare nelle tradizionali cene, ma in questo caso invece tocca alzarsi dalla sedia per dire basta ai cibi cotti e stracotti, basta a carni e grassi, condimenti sale e spezie in abbondanza, basta agli alimenti mischiati in mal modo e basta alle pietanze povere di sostanze nutritive ma ricche di sostanze gonfianti.

Ora forse abbiamo capito che il menù lo fa il cliente, se le nostre abitudini cambiano, cambieranno anche quelle dei ristoratori e di chi lavora nel campo alimentare, tutto parte da noi.

Se ci si abitua a cibi leggeri, poveri ma ricchi di sostanze nutrienti e poveri di additivi e grassi si salva la vita del mondo intero.


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