Già a gennaio avevo i biglietti per il concerto di Jovanotti allo stadio San Siro di Milano del 20 giugno. Un regalo di Sabrina per il compleanno. Così ho pensato bene di prenotare anche una cena ad uno dei ristoranti più chic e più famosi d'Italia, in campo vegetariano naturalmente. Il Joia di Pietro Leemann, tra l'altro uno dei maestri di cucina naturale che preferisco.
L'attesa è stata lunga ma come tutte le cose il momento è giunto e si è anche già consumato.
L'esperienza è stata sensoriale su tutti i livelli, vista, udito, tatto, olfatto e gusto, infatti tutti i sensi hanno gradito totalmente le numerose portate che ci sono state servite con molta cura.
La prima cosa che colpisce di tutti i piatti sono i colori, vivi, principalmente vanno dal giallo al verde all'arancione e rosso, le composizioni artistiche impeccabili creano forme rotondeggianti spesso sferiche, mentre la natura padroneggia con foglie, fiori e ortaggi che vanno a dare il tocco finale alle composizioni.
Creme, spume, basi solide e croccanti, spesso crudiste, le sostanze usate sono il frutto di una sperimentazione accurata, il mix tra sapore e diverse consistenze lascia pensare che dietro a tutto ci sia un trucco segreto, qualcosa che non si lascia scoprire.
I piatti che più mi hanno attratto, "Un indovino mi disse", composto da un cubetto di tofu di ceci dal sapore delicatissimo sormontato da fili di porro fritti dal sapore più deciso e "Di non solo pane", una pallina dal cuore morbido ma rivestita da croccantissimi cubetti di ortaggi.
Infine arriva il Gong a completare i sensi, un dolce che viene accompagnato appunto dal suono del gong, come per dare inizio ad un rito, e ci si tuffa in un esperienza che le racchiude tutte assieme, dalle spume inconsistenti alle creme lisce e decise, fino al croccante del cereale e al tenero dei piccoli frutti.
Il menù che abbiamo scelto comprende 16 portate e viene consumato in tranquillità nell'arco di 2 ore e mezza. La versione base è vegetariana ma per noi è stata gentilmente modificata in vegan modificando alcuni piatti o addirittura sostituendoli con altri.
Menù Zenith
Un gioco di piccoli piatti che si seguono con ritmo, senza un inizio senza una fine. Il cibo pensato come veicolo dell'emozione e del ricordo.
Un occasione per passare spensierati una serata fuori dalla costrizione del tempo.
Di non solo pane
Wild
Solaris
Appunti di viaggio
Il sole a occidente
L'ombelico del mondo
Per Govinda
Spaghetti all'italiana
Un indovino mi disse
Il tao della farfalla
Sotto una coltre colorata
Maggese
Madre terra
Salute
Gong
Cinque minuti
Carpaccio di anguria marinata con finto grana
Di non solo pane
Wild
Solaris
Il sole a occidente
Un indovino mi disse
Il tao della farfalla
Madre terra
Salute
Gong
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